Domanda:
Ma che cos'è ?
Nahla
2006-08-01 02:08:43 UTC
Chi sa cos'è la KWANZAA ?
io, no.
Sedici risposte:
snake_8600
2006-08-01 02:15:15 UTC
il maschio del KWANZOO
Silicon Device
2006-08-01 09:15:04 UTC
Kwanzaa e' una festa che l'America puritana e falso-egalitaria ha creato per permettere agli african american (se dico nero mi linciate ...) che non festeggiano il natale di potere festeggiare qualcosa nel periodo natalizio.



Sicuramente sul web trovi di tutto e di piu' al riguardo. Molti siti sono comunque in inglese.
angelsoflove92
2006-08-01 09:14:32 UTC
Il 26 dicembre di ogni anno per il popolo africano e afroamericano cominciano sette giorni di festeggiamenti e questo periodo, che si conclude il 1° gennaio, viene chiamato Kwanzaa. L’origine di questo nome è molto singolare. Esso deriva da una frase in lingua swahili, matunda ya kwanza, che significa “primi frutti”. Perchè allora il nome Kwanzaa? L’ultima a nasce da una curiosa necessità: un tempo ci furono sette bambini che desideravano tutti rappresentare una delle lettere componenti la parola kwanza… ma le lettere erano solo sei. Si decise pertanto di aggiungere una seconda lettera a alla fine della parola, per rappresentare al meglio l’insieme di valori e di tradizioni che legano i popoli figli del grande continente africano.

Il Kwanzaa è una festa di forte impatto culturale per il popolo africano, per quello che discende dai primi schiavi neri tratti nelle colonie americane, ma più in generale per tutti gli africani di ogni parte del mondo. La valenza spirituale di questa festa si palesa nei Sette Principi, in lingua swahili Nguzo Saba: unità (umoja), autodeterminazione (kujichagulia), lavoro e responsabilizzazione collettiva (ujima), cooperazione per lo sviluppo economico (ujamaa), scopo (nia), creatività (kuumba) e fede (imani). Sette lettere, sette principi e sette i giorni di celebrazione di questa festa. Si tratta di una festa già presente nel continente africano, una Festa dei Primi Frutti viene infatti celebrata presso i paesi sudafricani. Ma l’intento del Kwanzaa è quello di unificare e affratellare i popoli e le etnie attraverso i valori della comunità, della famiglia, della cultura africana. I popoli dell’Africa, specie i ceppi presenti nel continente americano, sentono molto il valore delle roots, le radici culturali che li legano indissolubilmente alla terra d’origine. La festa del Kwanzaa rafforza la consapevolezza di queste origini attraverso una riflessione e un percorso spirituale che si snoda attraverso momenti e celebrazioni molto intense. I creatori di questa solennità sono giustamente molto gelosi del significato di questi festeggiamenti. Il Kwanzaa esprime un messaggio universale, di pace e di fratellanza e si tratta di una festa che deve essere condivisa con le comunità africane di tutto il mondo, ma evitando pericolose e ingiuste commistioni. Uno dei rischi più insidiosi è quello rappresentato dalla vicinanza del Natale cristiano, festa con cui il Kwanzaa non ha alcun collegamento. Esso nasce infatti per affermare i valori e i contenuti dei Nguzo Saba, il cui significato culturale ha radici estranee alla cultura cristiana e questo significato non va stravolto ma preservato, valorizzato e rispettato nella sua integrità.

La cosa che maggiormente colpisce del Kwanzaa è che, a differenza delle feste della tradizione occidentale, esso rifiuta ogni tentativo di commercializzazione. Si tratta di una festa libera di uomini liberi, il cui unico scopo di lucro si lega all’obiettivo di creare un fattivo sviluppo economico per i popoli africani senza dannosi lacci commerciali. Bisogna infatti sottolineare che il Kwanzaa è soprattutto una festa spirituale, con simboli ben precisi, che costituiscono uno dei significati più importanti di questa ricorrenza. Questi simboli sono sette: il mazao, cioè il raccolto, simbolo del lavoro collettivo e dell’impegno comunitario; il mkeka, la stuoia, simbolo della tradizione; il kinara, cioè il candelabro, che simboleggia le radici culturali dei popoli africani, a cui si aggiungono le sette candele, mishumaa saba, che rappresentano rispettivamente i sette principi o Nguzo Saba; il muhindi, cioè il chicco di grano, che significa i bambini, quindi il futuro del continente africano; il kikombe cha umoja, cioè la coppa dell’unione, che ricorda l’importanza dell’unità e della fratellanza dei popoli africani e infine i doni, o zawadi, che simboleggiano i legami parentali e i valori che vengono tramandati alle nuove generazioni. Il Kwanzaa prevede delle regole per la sua celebrazione ed esige che ci si accosti a questa solennità con assoluta convinzione e partecipazione, in quanto si tratta di un momento radicale nella vita del popolo africano. Ovunque dominano i tre colori, nero, rosso e verde, che identificano rispettivamente gli uomini africani, la lotta e il sacrificio, e la speranza nel futuro.

Per celebrare degnamente il Kwanzaa si cerca un luogo centrale della casa, e si depone la mkeka, la stuoia, sopra alla quale si devono predisporre gli altri sei oggetti simbolo della festa e che richiamano gli altrettanti simboli del Kwanzaa. Il primo oggetto, forse il più rappresentativo, è il portacandele, il kinara, sopra al quale si mettono le sette candele o mishumaa saba, che simboleggiano i sette principi. Al centro del kinara si pone la candela nera, che simboleggia l’unità del popolo africano, o umoja; a sinistra si mettono tre candele rosse, che simboleggiano la kujichagulia, cioè l’autodeterminazione, la ujamaa, cioè la cooperazione economica, e la kuumba, ossia la creatività; a destra si mettono invece tre candele verdi, che simboleggiano a loro volta il lavoro collettivo, o ujima, lo scopo o nia, e la fede, o imani. La prima candela a essere accesa è quella nera, che si fa ardere il primo giorno del Kwanzaa, mentre le altre si accendono nei giorni successivi da sinistra a destra, alternativamente. Questa alternanza sta a significare la speranza che segue alla lotta e al sacrificio. Gli ultimi oggetti a essere depositati sulla stuoia sono il mazao, cioè una parte del raccolto e alcuni chicchi di frumento, il muhindi; per ultima viene quindi posta la coppa dell’unione, o kikombe cha umoja, con cui si brinda ai padri del popolo africano e si rende omaggio a coloro che hanno tracciato il sentiero culturale e spirituale su cui gli uomini africani di ogni parte del mondo poggiano i piedi. Sulla stuoia non mancano frutti freschi e verdura, che celebrano l’importanza per gli uomini di cibarsi dei doni della terra, oltre a libri e oggetti della tradizione africana.

La celebrazione del Kwanzaa si conclude il 1° gennaio, il Capodanno occidentale, giorno dedicato tradizionalmente alla riflessione sui proprio compiti e alla meditazione intorno al proprio percorso spirituale. Il valore del Kwanzaa, come sottolineano le parole di Maulana Karenga, fondatore e ideatore della festa nonchè presidente dell’Associazione Us, che si occupa delle celebrazioni del Kwanzaa, è affidato al messaggio di questa solennità, che propone il pieno senso dell’essere uomo e africano nello stesso tempo, un valore, un obiettivo, che dovrebbero come sempre far riflettere tutti coloro che sono alla ricerca della propria identità. ciao spero che sn stata esauriente.
f f
2006-08-01 09:20:37 UTC
E' un periodo festivo che si tiene dal 26 dicembre al 1° gennaio

celebrata dalla Comunità africana di milioni nel mondo intero, Kwanzaa porta un messaggio culturale, di che cosa significa essere africano ed essere umano nel senso più completo. Data l'importanza profonda Kwanzaa è per gli afro-americani, e per le Comunità africane del mondo, di un'importanza fondamentale, una fonte autorevole per un resoconto esatto e completo delle loro origini, concetti, valori, simboli e pratiche rituali.

per ulteriori informazioni puoi guardare qui:

www.officialkwanzaawebsite.org
g.altobelli
2006-08-01 09:16:35 UTC
Il Kwanzaa è la ricorrenza celebrata all’interno della comunità afro americana durante la settimana che inizia il 26 dicembre e culmina il primo giorno di gennaio. È una festa di purificazione e di riaffermazione del legame con l’Africa.





P.S.: Ma è così difficile usare Google? ;-)





Ciaoooooooooo!
Theo
2006-08-01 09:15:57 UTC
è un topo morto.
ely
2006-08-01 09:15:52 UTC
Un periodo di celebrazioni fatte dagli afro-americani negli states



http://en.wikipedia.org/wiki/Kwanzaa
marissa
2006-08-01 09:15:37 UTC
Kwanzaa

La festa dei primi frutti



Il 26 dicembre di ogni anno per il popolo africano e afroamericano cominciano sette giorni di festeggiamenti e questo periodo, che si conclude il 1° gennaio, viene chiamato Kwanzaa. L’origine di questo nome è molto singolare. Esso deriva da una frase in lingua swahili, matunda ya kwanza, che significa “primi frutti”. Perchè allora il nome Kwanzaa? L’ultima a nasce da una curiosa necessità: un tempo ci furono sette bambini che desideravano tutti rappresentare una delle lettere componenti la parola kwanza… ma le lettere erano solo sei. Si decise pertanto di aggiungere una seconda lettera a alla fine della parola, per rappresentare al meglio l’insieme di valori e di tradizioni che legano i popoli figli del grande continente africano.

Il Kwanzaa è una festa di forte impatto culturale per il popolo africano, per quello che discende dai primi schiavi neri tratti nelle colonie americane, ma più in generale per tutti gli africani di ogni parte del mondo. La valenza spirituale di questa festa si palesa nei Sette Principi, in lingua swahili Nguzo Saba: unità (umoja), autodeterminazione (kujichagulia), lavoro e responsabilizzazione collettiva (ujima), cooperazione per lo sviluppo economico (ujamaa), scopo (nia), creatività (kuumba) e fede (imani). Sette lettere, sette principi e sette i giorni di celebrazione di questa festa. Si tratta di una festa già presente nel continente africano, una Festa dei Primi Frutti viene infatti celebrata presso i paesi sudafricani. Ma l’intento del Kwanzaa è quello di unificare e affratellare i popoli e le etnie attraverso i valori della comunità, della famiglia, della cultura africana. I popoli dell’Africa, specie i ceppi presenti nel continente americano, sentono molto il valore delle roots, le radici culturali che li legano indissolubilmente alla terra d’origine. La festa del Kwanzaa rafforza la consapevolezza di queste origini attraverso una riflessione e un percorso spirituale che si snoda attraverso momenti e celebrazioni molto intense. I creatori di questa solennità sono giustamente molto gelosi del significato di questi festeggiamenti. Il Kwanzaa esprime un messaggio universale, di pace e di fratellanza e si tratta di una festa che deve essere condivisa con le comunità africane di tutto il mondo, ma evitando pericolose e ingiuste commistioni. Uno dei rischi più insidiosi è quello rappresentato dalla vicinanza del Natale cristiano, festa con cui il Kwanzaa non ha alcun collegamento. Esso nasce infatti per affermare i valori e i contenuti dei Nguzo Saba, il cui significato culturale ha radici estranee alla cultura cristiana e questo significato non va stravolto ma preservato, valorizzato e rispettato nella sua integrità.

La cosa che maggiormente colpisce del Kwanzaa è che, a differenza delle feste della tradizione occidentale, esso rifiuta ogni tentativo di commercializzazione. Si tratta di una festa libera di uomini liberi, il cui unico scopo di lucro si lega all’obiettivo di creare un fattivo sviluppo economico per i popoli africani senza dannosi lacci commerciali. Bisogna infatti sottolineare che il Kwanzaa è soprattutto una festa spirituale, con simboli ben precisi, che costituiscono uno dei significati più importanti di questa ricorrenza. Questi simboli sono sette: il mazao, cioè il raccolto, simbolo del lavoro collettivo e dell’impegno comunitario; il mkeka, la stuoia, simbolo della tradizione; il kinara, cioè il candelabro, che simboleggia le radici culturali dei popoli africani, a cui si aggiungono le sette candele, mishumaa saba, che rappresentano rispettivamente i sette principi o Nguzo Saba; il muhindi, cioè il chicco di grano, che significa i bambini, quindi il futuro del continente africano; il kikombe cha umoja, cioè la coppa dell’unione, che ricorda l’importanza dell’unità e della fratellanza dei popoli africani e infine i doni, o zawadi, che simboleggiano i legami parentali e i valori che vengono tramandati alle nuove generazioni. Il Kwanzaa prevede delle regole per la sua celebrazione ed esige che ci si accosti a questa solennità con assoluta convinzione e partecipazione, in quanto si tratta di un momento radicale nella vita del popolo africano. Ovunque dominano i tre colori, nero, rosso e verde, che identificano rispettivamente gli uomini africani, la lotta e il sacrificio, e la speranza nel futuro.

Per celebrare degnamente il Kwanzaa si cerca un luogo centrale della casa, e si depone la mkeka, la stuoia, sopra alla quale si devono predisporre gli altri sei oggetti simbolo della festa e che richiamano gli altrettanti simboli del Kwanzaa. Il primo oggetto, forse il più rappresentativo, è il portacandele, il kinara, sopra al quale si mettono le sette candele o mishumaa saba, che simboleggiano i sette principi. Al centro del kinara si pone la candela nera, che simboleggia l’unità del popolo africano, o umoja; a sinistra si mettono tre candele rosse, che simboleggiano la kujichagulia, cioè l’autodeterminazione, la ujamaa, cioè la cooperazione economica, e la kuumba, ossia la creatività; a destra si mettono invece tre candele verdi, che simboleggiano a loro volta il lavoro collettivo, o ujima, lo scopo o nia, e la fede, o imani. La prima candela a essere accesa è quella nera, che si fa ardere il primo giorno del Kwanzaa, mentre le altre si accendono nei giorni successivi da sinistra a destra, alternativamente. Questa alternanza sta a significare la speranza che segue alla lotta e al sacrificio. Gli ultimi oggetti a essere depositati sulla stuoia sono il mazao, cioè una parte del raccolto e alcuni chicchi di frumento, il muhindi; per ultima viene quindi posta la coppa dell’unione, o kikombe cha umoja, con cui si brinda ai padri del popolo africano e si rende omaggio a coloro che hanno tracciato il sentiero culturale e spirituale su cui gli uomini africani di ogni parte del mondo poggiano i piedi. Sulla stuoia non mancano frutti freschi e verdura, che celebrano l’importanza per gli uomini di cibarsi dei doni della terra, oltre a libri e oggetti della tradizione africana.

La celebrazione del Kwanzaa si conclude il 1° gennaio, il Capodanno occidentale, giorno dedicato tradizionalmente alla riflessione sui proprio compiti e alla meditazione intorno al proprio percorso spirituale. Il valore del Kwanzaa, come sottolineano le parole di Maulana Karenga, fondatore e ideatore della festa nonchè presidente dell’Associazione Us, che si occupa delle celebrazioni del Kwanzaa, è affidato al messaggio di questa solennità, che propone il pieno senso dell’essere uomo e africano nello stesso tempo, un valore, un obiettivo, che dovrebbero come sempre far riflettere tutti coloro che sono alla ricerca della propria identità.
Ely182
2006-08-01 09:15:08 UTC
"Ha solo trentasette anni e già lo festeggiano migliaia di persone in tutti gli Stati Uniti.

È il Kwanzaa, ricorrenza celebrata all’interno della comunità afro americana durante la settimana che inizia il 26 dicembre e culmina il primo giorno di gennaio.

Festa di purificazione e di riaffermazione del legame con l’Africa, il Kwanzaa è stato letteralmente inventato da Dr. Maulana Karenga, curioso personaggio con l’anima dell’intellettuale e il fisico del pugile. Il dottor Karenga, a dispetto delle apparenze, è professore presso il Department of Black Studies della California State University e membro dell’ Us, l’associazione culturale che, dagli anni ’60, promuove gli studi di cultura africana. Nel 1966 ha “creato” la festa, rifacendosi, sin dal nome, alla cultura africana: in lingua Kiswahili, infatti, Kwanzaa significa “frutti del raccolto”. L’esperimento, unico nel genere, è riuscito perfettamente e, soprattutto grazie al tam tam in Internet, ha ottenuto un consenso di proporzioni impreviste.

Gli africani della “diaspora” che festeggiano la ricorrenza sono, oramai, numerosissimi. Qualche anno fa, furono un piccolo caso politico gli auguri di “buon kwanzaa” fatti da Bill Clinton, allora presidente, in diretta tv. Sono molti, infatti, gli statunitensi che considerano la festa anticristiana."



cosa sarebbe il mondo senza i motori di ricerca..!
Eleonora
2006-08-01 09:14:52 UTC
è una festa nazionale (culturale) africana.
Lukaz
2006-08-01 09:14:42 UTC
Kwanzaa (or Kwaanza) is a week-long secular holiday honoring African-American heritage, observed from December 26 to January 1 each year, almost exclusively by African-Americans in the United States of America.



Kwanzaa consists of seven days of celebration, featuring activities such as candle-lighting and pouring of libations, and culminating in a feast and gift-giving. It was founded by controversial black nationalist Ron Karenga, and first celebrated from December 26, 1966, to January 1, 1967. Karenga calls Kwanzaa the African American branch of "first fruits" celebrations of classical African cultures.
fallininlove
2006-08-01 09:14:34 UTC
Ricorrenza celebrata all’interno della comunità afro americana durante la settimana che inizia il 26 dicembre e culmina il primo giorno di gennaio.



Festa di purificazione e di riaffermazione del legame con l’Africa, il Kwanzaa è stato letteralmente inventato da Dr. Maulana Karenga, curioso personaggio con l’anima dell’intellettuale e il fisico del pugile. Il dottor Karenga, a dispetto delle apparenze, è professore presso il Department of Black Studies della California State University e membro dell’ Us, l’associazione culturale che, dagli anni ’60, promuove gli studi di cultura africana. Nel 1966 ha “creato” la festa, rifacendosi, sin dal nome, alla cultura africana: in lingua Kiswahili, infatti, Kwanzaa significa “frutti del raccolto”. L’esperimento, unico nel genere, è riuscito perfettamente e, soprattutto grazie al tam tam in Internet, ha ottenuto un consenso di proporzioni impreviste.



Gli africani della “diaspora” che festeggiano la ricorrenza sono, oramai, numerosissimi. Qualche anno fa, furono un piccolo caso politico gli auguri di “buon kwanzaa” fatti da Bill Clinton, allora presidente, in diretta tv. Sono molti, infatti, gli statunitensi che considerano la festa anticristiana.





La Rete parla kinswaili



Negli ultimi anni, siti e portali sul tema sono aumentati in misura esponenziale e una rubrica dedicata al Kwanzaa non manca mai nemmeno nelle pagine che riservano spazi commerciali o informativi al nuovo anno e al Natale.



Il sito ufficiale presenta la festa in tutti i suoi aspetti, partendo dalla fondazione. Interessanti da leggere, soprattutto per avere un’idea più chiara degli usi della comunità, anche le rubriche riservate alle preghiere - rigorosamente in Kiswahili -, agli oggetti del rituale e ai sette principi morali (Nguzo Saba). Per comprendere il livello della partecipazione popolare alle celebrazioni è necessario, tuttavia, entrare in uno dei numerosissimi portali delle comunità nere d’America. Sicuramente da visitare, le pagine tematiche ospitate da Mela.net: qui calendari, “guide alla festa” (per chi fosse incerto sulle pratiche di un culto così giovane) e un frequentatissimo forum danno la misura del fenomeno.



Impedibili, poi, i portali interamente dedicati al Kwanzaa. Tike.com, oltre alle consuete sezioni di storia, propone un ricco catalogo commerciale di oggetti rituali, tra cui le kinara, i candelabri per i sette ceri colorati -uno per ogni giorno di festa - e i tappeti di rafia sui quali deporre le offerte. In Kwanzaa Land si troveranno cartoline, libri, musica afro, oltre ad una sezione assai curata che ha lo scopo di far conoscere ai bambini le tradizioni della terra di origine degli antenati.







Africa made in USA

Tra i siti americani che ospitano spazi dedicati alle feste per l’anno nuovo, molti riservano rubriche alla cultura nera. In Kidsdomain.com, portale per bambini, nella sezione holidays si trova anche la voce Kwanzaa. Tra stampe da colorare, giochi on line e screen saver a tema, queste pagine confermano che la festa ha raggiunto, ormai, il rango del Capodanno occidentale. Per non parlare, poi, di siti come All4free, che hanno aggiunto alla propria offerta di e-card quelle ispirate ai sette Nguzo Saba e ai numerosi simboli della festa. Anche i portali di cucina si sono adeguati. Su Chef Mom, oltre alle ricette e ai consigli per decorare la tavola delle feste nel segno della cultura americana, si troveranno piatti da preparare secondo le regole della tradizione africana. Da provare, per un cenone originale, sempre che troviate gli ingredienti.



Ho fatto una ricerca neanche io sapevo cos'era...
claudybuffy92
2006-08-01 09:13:44 UTC
nn ne ho la + pallida idea....

1 festività giapponese credo
rezzonico1983
2006-08-01 09:13:26 UTC
Guarda qui:



http://www.cultur-e.it/content_s.asp?subc=499
Alex G
2006-08-01 09:12:58 UTC
Neppure io, mi spiace...
PLAYBOY15
2006-08-01 09:12:34 UTC
e 1 cosa che fa rima con panza


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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